Sale la febbre per l’arrivo della terza edizione della Photoweek e sale anche il livello di una manifestazione che nei primi due anni di vita ha già registrato enorme successo. In questa terza edizione, che prenderà il via sabato 20 settembre con l’inaugurazione della mostra “Radici”, ci sarà spazio anche per i grandi fotografi che hanno fatto la storia. Sabato 27 settembre infatti, ultimo giorno della manifestazione, alle ore 18 la giornalista Irene Alison terrà una conferenza su August Sander, fotografo tedesco della prima metà del Novecento autore, tra le altre, di una delle opere più importanti del suo tempo: “Uomini del XX Secolo”, una serie lunghissima di ritratti della popolazione tedesca all’epoca della Repubblica di Weimar. Sander fu un vero e proprio Padre per la fotografia documentaristica, ed in un certo senso è stato lui il punto di riferimento durante lo studio e la preparazione della mostra “Radici”, che punta ad essere una fotografia della nostra società. La conferenza si terrà presso il Castello dei Conti  e sarà naturalmente ad ingresso gratuito.

BIO

August Sander (18761964)

Sander era figlio di un carpentiere che lavorava nell’industria mineraria. Mentre lavorava in una miniera locale, Sander imparò i primi rudimenti della fotografia assistendo un fotografo che stava lavorando per la compagnia mineraria. Col supporto finanziario di suo zio comprò l’attrezzatura fotografica e allestì una sua camera oscura. Svolse il servizio militare (18971899) come assistente di un fotografo, e gli anni successivi viaggiò attraverso la Germania. Nel 1901 iniziò a lavorare per uno studio fotografico a Linz, diventandone prima socio (1902) e poi unico proprietario. Nel 1910 lasciò Graz e aprì un nuovo studio a Colonia.

Nei primi anni venti Sander si unì al “Gruppo degli Artisti Progressivi” di Colonia e cominciò a pianificare un catalogodella società contemporanea attraverso una serie di ritratti. Nel 1927 Sander, insieme allo scrittore Ludwig Mathar, viaggiò per la Sardegna per tre mesi, scattando circa 500 fotografie. Comunque, un diario dettagliato dei suoi viaggi non fu mai completato.

Il primo libro di Sander Face of our Time fu pubblicato nel 1929. Contiene una selezione di 60 ritratti tratti dalla seriePeople of the Twentieth Century (Ritratti del Ventesimo Secolo). Sotto il regime nazista, il suo lavoro e la sua vita personale furono pesantemente limitati. Suo figlio Erich, che era un membro del partito di sinistra Socialist Workers’ Party (SAP), fu arrestato nel 1934 e condannato a 10 anni di prigione, dove morì nel 1944, poco prima della fine della sua condanna. Il libro di Sander Face of our Time fu sequestrato nel 1936 e le lastre furono distrutte, in quanto l’uomoproposto dal fotografo non corrispondeva al modello proposto dal regime nazista: l’ariano era uguale all’ebreo o all’omosessuale.

Durante il decennio successivo il lavoro di Sander fu rivolto primariamente alla natura e alla fotografia di paesaggio. Quando esplose la seconda guerra mondiale lasciò Colonia e si trasferì in campagna, permettendo così di salvare la maggior parte dei suoi negativi. Il suo studio fu distrutto nel 1944 durante un bombardamento.

Il lavoro di Sander comprende paesaggi, natura, foto di architettura e street photography, ma è famoso soprattutto per i suoi ritratti, come esemplificati dalla serie Uomini del Ventesimo Secolo. In questa serie egli cerca di offrire un catalogodella società tedesca durante la Repubblica di Weimar. La serie è divisa in sette sezioni: i Contadini, i Commercianti, le Donne, Classi e Professioni, gli Artisti, le Città e gli Ultimi (homeless, veterani, ecc.).

La relatrice, Irene Alison

Irene Alison è nata a Napoli nel 1977. Giornalista professionista, ha lavorato come redattrice per il quotidiano il Manifesto, occupandosi principalmente di fotografia e di cinema e per il settimanale D, La Repubblica delle Donne, dove, parallelamente all’impegno come giornalista di attualità, ha continuato a scrivere di fotografia. Insieme ai fotografi, sviluppa e realizza progetti di reportage che, negli ultimi anni, sono apparsi su magazine come The Independent, l’Espresso, D, La Repubblica delle Donne, XL, Marie Claire e Riders. Attualmente è direttore del magazine Rearviewmirror, quadrimestrale di fotografia documentaria, edito da Postcart. È inoltre contributor per La Lettura, settimanale di approfondimento culturale de Il Corriere della Sera, per Pagina99 e per IlSole24ore.
Ha curato progetti fotografici editoriali ed espositivi, tra gli altri, per il Brighton Photo Fringe, Festival Internazionale FotoGrafia di Roma, Officine Fotografiche (Roma), Open Mind Gallery (Milano), Scuola Holden (Torino). Il suo primo libro, My Generation – Dieci autori under-40 della fotografia documentaria italiana, è uscito nel 2012 per Postcart.
Nel 2014 ha fondato lo studio di progettazione e produzione fotografica DER*LAB, di cui è direttore creativo.
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