Eco Reattivo è l’essenza di un evento musicale. Abbiamo scelto questa sfida lo scorso anno per capire se si poteva proporre un concetto nuovo, innovativo ma primordiale allo stesso tempo, per dare la massima importanza alla musica e a tutte le cose belle che le ruotano attorno. Così abbiamo deciso di restare dentro un budget minimale, ai limiti dell’impossibile, e abbiamo speso 167 euro, perché riteniamo che nella vita si debba camminare sempre con scarpe comode, per percorrere sentieri più lunghi in tranquillità.

Abbiamo deciso di togliere tutte le spese “eliminabili” senza perdere la qualità, scegliendo musicisti in grado di compensare con il proprio calore la mancanza di un grande impianto. In questo modo tutto è minimale, è essenziale, e ti libera da tutto. Il resto lo fanno persone. Anche ieri, in una bella giornata afosa, quasi 500 persone hanno gremito per una serata la Villa comunale.

C’erano i bambini, tantissimi, divertiti dalla musica di Vittorio Oi e dalle letture animate di Roberta Cassetti. Si sono presi uno spazio, l’area giochi, che è loro e che per una sera è stato vissuto anche di notte, senza il caldo del sole a picco sui giochi, con le famiglie, genitori, nonni, fratelli e sorelle allegramente seduti sulle panchine, sul prato, su tutti gli spazi liberi che c’erano. C’erano i ragazzi e le ragazze, non solo di Ceccano, che cercavano qualcosa la cui essenza non fosse solo gastronomia ma soprattutto la musica, finalmente! C’erano persone di tutte le età, che non necessariamente erano lì per i concerti, erano lì perché c’era una bella atmosfera di convivialità, dove per qualche ora non era necessario guardare in basso, verso gli schermi degli smartphone, ma tutti serenamente guardavano in alto, la luna ancora un po’ rossa, o di fronte, gli occhi di chi avevano intorno.

Eco Reattivo è nato per far vivere tutto questo, almeno per una sera. Non è stato facile, nemmeno quest’anno, ma è per serate come questa che tutti noi abbiamo scelto di sottrarre del tempo alle nostre vite e di donarlo agli altri, come si fa in una comunità sana, che non guarda sempre al marcio ma scopre magari che a volte bastano pochi spiccioli per essere felici.

Grazie a noi, a chi ci ha sostenuto e aiutato, a chi ha trovato il tempo per venire o per sostenerci a distanza, a chi ha suonato, a chi ha passato la notte a pulire, a chiunque altro abbia alzato anche solo un dito per rendere tutto questo possibile, grazie, con il cuore.