Arrivare alla fine di Suraíz è stato come scendere da una vecchia corriera dopo aver percorso migliaia di kilometri tra la Patagonia e la Bassa California. Abbiamo viaggiato, e con noi un pubblico variegato, curioso e divertito, attraverso usanze, colori, suoni e sapori di una terra magica, che mescola le tradizioni europee con quelle pre-colombiane. Una terra, l’America Latina, che è sacro e profano, bianco e nero, triste e divertente, un meltin pot che in un evento di poche ore siamo riusciti, anche se in minima parte, a ricreare e ad offrire ad una città che si dimostra sempre più aperta verso le diversità culturali. Suraíz è stato un evento diverso dal solito, non solo per le tematiche e le iniziative proposte, ma è stato diverso perché ha modificato la tradizionale concezione di evento radicata nei nostri territori.
Un esperimento riuscito. Un altro tassello di un mosaico che già dall’inizio dell’anno stiamo cercando di costruire per reinventare il modo di fare cultura nel nostro Paese. Stiamo per festeggiare i 15 anni di attività e abbiamo, tra gli oltre 50 soci attivi, una media età al di sotto dei 26 anni: chi più di noi ha il dovere di sperimentare?
Sono state decine le persone che ci hanno dato una mano, e ringraziarle singolarmente potrebbe risultare difficoltoso e insidioso perché il rischio di dimenticare qualche nome è alto. Per questo ringraziamo con un caldo abbraccio latino, di quelli che ti stritolano le costole, tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di Suraíz. Ognuno di loro ha contribuito a realizzare questo sogno ad occhi aperti. Ognuno di loro ha impiegato tempo e passione in un progetto nuovo, fresco e stimolante. Tutti noi siamo usciti arricchiti da questa esperienza, che è sì stata stancante, ma dalla quale usciamo fuori più determinati che mai.
Per ultimo, una nota agrodolce. Lo ringraziamo, il Comune di Ceccano, perché da 15 anni ci sostiene sempre, in ogni occasione. Da 15 anni si fida di noi, un manipolo di pazzi che con una spesa di appena 96 euro ha messo in piedi un evento internazionale alla Villa comunale, costato zero alle casse comunali. Si fida talmente tanto, che nessun rappresentante istituzionale viene mandato a controllare, o a presenziare. Questo è indice di fiducia, non siamo ironici, lo pensiamo davvero. Ci avrebbe fatto piacere, è chiaro, avremmo offerto un fresco bicchiere di tamarindo, o due chiacchiere in allegria. C’erano tanti eventi in giro, ed era sabato. Li giustifichiamo, sarà per il prossimo evento.