E’ stata una piccola cosa, nel complesso, riuscire a prendere la pellicola di un film italiano premiato con l’Oscar per il Miglior Film Straniero, il Golden Globe per il Miglior Film Straniero, il Bafta per il Miglior Film Straniero, l’EFA per il Miglior Film Europeo dell’anno e via dicendo, e farlo proiettare gratuitamente al Cinema Antares, facendo tornare a funzionare un proiettore che era spento da quasi 4 anni.
E’ stata piccola, sì, rispetto ai mali di questa travagliata e martoriata terra.
E’ stato solo un film, uscito per la prima volta nelle sale a maggio 2013, uscita sulle pay-tv, andata in onda in via eccezionale su Canale 5 in prima serata, ripassata nelle sale a marzo dopo il successo agli Oscar, di certo non una prima visione quindi.
Eppure non l’hanno vista così i quasi 300 spettatori che nelle tre serate di proiezione gratuita al Cinema Antares hanno gremito una struttura che i ceccanesi hanno sempre amato ben più del Comune stesso, che pure 10 anni fa lo restaurò e lo restituì alla città dopo decenni di abbandono.
E’ stato bello vedere tutte quelle persone che entravano, si complimentavano, addirittura chiedevano cosa fosse in programma la settimana successiva.
E’ stato un evento culturale puro e semplice, senza la pretesa di essere niente di più. Eppure a evento finito, con le pellicole già riavvolte e ricollocate negli involucri, c’era quell’atmosfera positiva che ci faceva sentire soddisfatti per aver lanciato, a fatti, non a chiacchiere, una sfida vera e propria.
L’Antares deve tornare ad essere un cinema. Noi abbiamo lanciato un piccolo sasso, molti lo hanno raccolto. Ne lanceremo altri fino a quando questa battaglia culturale e sociale sarà vinta.