Una settimana di lavoro per realizzare uno spettacolo contro il razzismo e la xenofobia. Il piccolo villaggio di Gurk, a pochi passi dal capoluogo della Carinzia Klagenfurt, ha ospitato per 7 giorni più di 70 tra ragazze e ragazzi provenienti da Grecia, Romania, Spagna, Croazia, Bulgaria, Polonia, Lettonia, Turchia, Austria e naturalmente Italia, con la nostra vivacissima delegazione. Tutti insieme per dare vita al progetto Art Builds Bridges that Bind, iniziativa lanciata dall’Associazione SPEAK di Klagenfurt e finanziata con il fondo Youth in Action dell’Unione Europea.
I nostri ragazzi si sono subito fatti riconoscere per lo spirito di gruppo, per la disponibilità e la voglia di creare e interagire nuovi rapporti con i tanti giovani che affollavano il monastero sede dello scambio.
La giornata tipo dei nostri ragazzi iniziava con la colazione in comune, che ogni mattina veniva preparata da una nazione diversa; proseguiva poi con degli incontri con personalità che parlavano di razzismo e xenofobia nel mondo e in Austria, dove il fenomeno è purtroppo ancora molto diffuso. Subito dopo il pranzo, che veniva servito nel vicino ristorantino, e dopo qualche ora di relax iniziavano i vari workshop di canto, recitazione e ballo, tenuti rispettivamente da Markus Jastraunig, che era anche l’organizzatore dello scambio, e Tony Lardge, coreografo americano che ha lavorato per anni in Italia.
Lo spettacolo finale è stato un successone, tanti applausi per tutti i ragazzi che con coraggio e spirito di gruppo hanno realizzato 3 diverse coreografie e dei canti ovviamente aventi come tema la lotta al razzismo.
Ogni sera, per tutta la settimana, era prevista la presentazione dei singoli Paesi, sia dal punto di vista culturale e folkloristico sia sopratutto dal punto di vista del razzismo visto attraverso le diverse nazioni partecipanti allo scambio.
I ragazzi si sono messi in viaggio per il ritorno domenica mattina, e da allora è un susseguirsi nella rete di scambi, di condivisioni e di racconti emozionati di quanto fantastica sia stata questa avventura europea.
Indiegesta ha appena aperto le sue porte all’Europa. Sono loro, i giovani che varcano i confini del nostro Paese per incontrare i loro coetanei provenienti da altre realtà, la generazione del cambiamento; “I Have a Dream” …. con le parole di Martin Luther King i ragazzi hanno espresso durante lo spettacolo la voglia di sognare e sopratutto di “cambiare” davvero.