Associazione culturale IndieGesta e Gruppo Teatrale Atto Primo
presentano
LE CONIUGAZIONI DELL’AMORE
Lo spettacolo di fine anno del corso di recitazione FUORISCENA
Regia di Sara Silvestri
con Davide De Santis, Sara Ferracci, Nicla Langiu, Caterina Malizia, Claudia Marsulli, Anna Cinzia Moro, Roberto Pizzarda
Sabato 12 Febbraio 2011
ore 21, Teatro Antares (Piazza Berardi, Ceccano, FR)
Ingresso 3 EURO
Per info e prenotazioni: 3281223188 – 3200194728 – 0775600109
Lo spettacolo è la conclusione del corso di recitazione FUORISCENA, lanciato da IndieGesta in collaborazione con il gruppo teatrale Atto Primo nell’ambito del progetto I LOVE CINEMA 2010, ad aprile 2010 e che ha visto l’adesione complessiva di oltre 30 allievi. Allo spettacolo finale sono arrivati in 7, tutti con zero o comunque poca esperienza in ambito teatrale.
Secondo la docente del corso, Sara Silvestri
“Dopo mesi di intenso lavoro tenutosi all’interno del laboratorio teatrale Fuoriscena, è nato “le coniugazioni dell’amore”. La strada è stata tortuosa e piena di meraviglie, siamo partiti dal corpo, abbiamo esplorato la voce ed il respiro, abbiamo scoperto i suoni della nostra persona fino alla possibilità di interpretare e creare dal nulla nuovi corpi, voci e storie. Il tema principale non poteva essere che l’amore, amore inteso come azione e moto, come un verbo, appunto, da coniugare. L’amore degli innamorati freschi, stanchi, impauriti dalla vita o semplicemente innamorati dell’amore. Insomma la “voce del verbo amore” che ti fa sentire ogni cosa come se fosse bellissima, quando magari bellissima non lo è. La selezione dei pezzi è stata accurata, abbiamo scelto autori non consoni e ridondanti per trattare il tema dell’amore: Wystan Hugh Auden con la sua bellissima “la verità vi prego sull’amore”, George Bernard Shaw e un estratto di “torniamo a matusalemme” dove la Serpe fa scoprire ad Eva il segreto della vita eterna, il comico tedesco Karl Valentin con i suoi esperimenti linguistici, gli italiani Fratelli De Rege con la sana comicità dell’avanspettacolo, l’irlandese del fine ‘600 George Farquhar e “lo stratagemma dei bellimbusti”, il contemporaneo Arnold Wesker e il suo monologo “Anna”, la deliziosa e ironica Dorothy Parker, ed il monologo finale di “the big Kahuna”. Abbiamo trattato gli autori come attori e gli attori come autori, ogni attore ha infatti scritto un proprio pezzo, che ha sorpreso immensamente gli insegnanti, a riprova della passione che hanno messo in tutta la durata del corso. Una passione che ha unito e ha sbloccato gli animi, la creatività, i sentimenti, facendo scoprire anche ai partecipanti più scettici che la vera difficoltà nel teatro è la paura di esprimere ciò che si ha dentro, sia attraverso le parole di grandi autori di ogni tempo che attraverso le proprie. Il lavoro dell’ ”attore di periferia” non è mai facile, si deve faticare cento volte di più per far vedere che vali almeno un decimo di quello che ormai siamo abituati a vedere in televisione, dico in televisione perché ormai a teatro non va più nessuno e purtroppo, ribadisco purtroppo, gli esempi di teatro che si vedono sono comici che usano linguaggi a volte volgari, tormentoni di poco valore e passatempi linguistici, giusto per farsi ricordare una volta cambiato canale. Il teatro non è questo, il teatro è letteratura, poesia, storia, danza, musica, architettura, pittura…è la somma delle arti messe insieme. Non si può recitare senza capire cosa si sta dicendo, senza l’intento di voler raccontare per lasciare qualcosa di se stessi oltre che a strappare una lacrima o una facile risata. Recitare è donarsi, è regalarsi a chi ti guarda e che a sua volta ti dona la sua attenzione. Tutti siamo capaci di imparare a memoria una parte ma pochi possono far sentire se stessi attraverso parole scritte su un foglio. ho incontrato questi ragazzi che con la loro forza ed il loro metodo hanno condiviso con me la mia passione, l’ho vista nascere e crescere in loro, dapprima come un nemico da affrontare poi come un partner con cui ballare, parlare, divertirsi, amare. Si sono innamorati del teatro del teatro ed io, da buona sensale amorosa, non posso essere altro che felice dell’unione creata. Ringrazio tutti loro, ad uno ad uno, anche quelli che ci hanno lasciato lungo il percorso, mi hanno dato l’ennesima conferma che l’arte unisce, rigenera, rinvigorisce e ti rende immortale. Grazie davvero. SARA SILVESTRI”