Luigi Mastrogiacomo, classe 1903, nasce a Ceccano ma si trasferisce a Roma negli anni Trenta in cerca di fortuna. Trova un impiego come custode al Ministero delle Finanze, e come alloggio usufruisce di un barcone sul Tevere adibito a dopolavoro per i dipendenti del Ministero. Parteciperà attivamente alla Resistenza romana tra il settembre 1943 e il marzo 1944, custodendo la ricetrasmittente utilizzata da Radio Vittoria per le comunicazioni tra la resistenza e le forze alleate in vista dello sbarco ad Anzio. Verrà arrestato il 20 marzo 1944 e trasferito prima a Regina Coeli e successivamente, il 24 marzo, viene inserito negli elenchi degli antifascisti più pericolosi e portato nelle cave delle Fosse Ardeatine, dove viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca insieme ad altri 334 italiani, un gesto di ritorsione dei nazifascisti dopo l’attentato di via Rasella, che qualche giorno prima aveva causato la morte di 30 soldati tedeschi.

Già nel 1947 a Ceccano, su iniziativa dei consiglieri Angelo Compagnoni e Michele Olmetti, viene apposta una lapide commemorativa in Piazza Municipio. Successivamente, il 24 aprile 1979, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Aldo Papetti decide di intitolare la Scuola Elementare di via Matteotti a Luigi Mastrogiacomo, con una cerimonia cui presero parte la moglie e altri familiari. Da allora, questo legame sembrava essersi interrotto, fino allo scorso anno. Un anno fa, durante la presentazione del libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” con l’autore Mario Avagliano, partecipò Samantha Mastrogiacomo, nipote di Luigi, e in quell’occasione nacque l’idea di promuovere un’iniziativa nella scuola a lui dedicata.

In questi mesi il lavoro della dirigente, Augusta Colandrea, della docente responsabile Manuela Loizzi e delle colleghe Laura Binda e Clara Paliani hanno fatto sì che la mattinata di venerdì 28 marzo fosse, davvero, una giornata particolare. Nella palestra dell’istituto abbiamo sì ricostruito la storia di Luigi Mastrogiacomo dal punto di vista storico, grazie agli interventi di Luigi Compagnoni e di Angelino Loffredi, ma soprattutto abbiamo ascoltato il punto di vista familiare della vicenda, con Samantha Mastrogiacomo, e soprattutto, con i lavori delle alunne e degli alunni delle classi terze della scuola media, abbiamo visto tre punti di vista “letti” dagli studenti: uno storiografico, che ha ricostruito i fatti; uno teatrale, con un monologo di una delle vittime e i suoi pensieri negli attimi che precedevano il colpo alla nuca; uno civico, con una riflessione sulla guerra e sull’importanza della memoria per le nuove generazioni.






Una giornata particolare, commovente, che resterà nella memoria collettiva dei partecipanti, e che andrà replicata.



